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Lupo: buone notizie dall'Europa ma anche da Veneto e Liguria!

Finalmente l’Europa fa sentire la sua voce: il lupo è e deve rimanere una specie protetta.

A riportare la notizia è stato il consigliere regionale veneto Andrea Zanoni che ha specificato anche: “Il lupo è e resterà una specie protetta. La Lega ne prenda finalmente atto, studi il Diritto comunitario e impari a utilizzare al meglio i contributi dell’Unione Europea per prevenire e ridurre i danni da predazioni, anziché osteggiarli come nel caso del progetto WolfAlps, le cui risorse sono state impiegate dalla Regione con fortissimo e ingiustificato ritardo”. Zanoni ha aggiunto che: “I commissari all’Agricoltura e all’Ambiente, Vella e Hogan, hanno ribadito che, sebbene i danni non possano essere completamente evitati, esistono misure e mezzi per garantire la coesistenza con il lupo e che quindi non sono previste zone di ‘eradicazione’ sia perché si pregiudicherebbe la conservazione, sia perché sarebbe un provvedimento non coerente con i principi di coesistenza e con le realtà dei paesaggi europei multifunzionali”.

“I modi per aiutare concretamente i malgari ci sono: misure preventive mirate, malga per malga, assistenza costante di tecnici specializzati e sensibilizzazione, oltre ovviamente agli indennizzi. Inoltre, nella risposta si ricorda come il sostegno possa essere cofinanziato dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. Infine, per smontare la facile propaganda, la Commissione ribadisce che già adesso è possibile ricorrere all’abbattimento, valutando ogni singolo caso, ma solo in quei Paesi dove la consistenza del lupo è costituita da popolazioni di migliaia di soggetti. E in Veneto parliamo di alcune decine”.


Anche dalla Liguria arrivano buone notizie… Fulvio Ciccarelli dell’azienda agricola Cascina Salvega di Casella, entroterra genovese, ha dichiarato: “Non ci sono soluzioni dobbiamo imparare a convivere con il lupo ma servono aiuti”. Nel 2015 il primo attacco alle sue greggi e l’inizio della ricerca di una possibile soluzione: “Sulle recinzioni dell’azienda, allora, i tecnici hanno piazzato delle fototrappole e così abbiamo potuto capire quanti erano; si trattava di un branco di 8 lupi, i due genitori Alpha e poi i cuccioli dell’annata precedente e di quella in corso che erano riusciti a entrare nel nostro recinto e a sfamarsi”. A domanda specifica sulla convivenza lupo-allevamenti, il pastore illuminato ha così risposto: “Io credo che questi sistemi come i ‘pastori elettrici’ che recintano i pascoli possono funzionare. Il problema è l'economicità di queste cose perché, in un territorio come il nostro, quotidianamente percorrere il recinto per cercare di fare quella manutenzione di cui necessita, è impossibile, perché ci possono pagare la recinzione o il ‘pastore elettrico’ ma è niente rispetto poi al lavoro che va fatto per mantenerlo in funzione”.


Ciccarelli ha poi concluso: “Secondo me una soluzione è quella di riuscire a convivere con il lupo, con il falco, con la faina, con la volpe, con tutti quanti. Oramai la nostra esperienza è che i danni prima o poi arrivano, c'è da sperare che si riescano a limitare e quindi come ti rendi conto che c'è un animale che ti sta girando intorno, che sta cominciando a predare, allora lì devi intervenire andando a migliorare, a trovare quelle lacune nelle recinzioni, però non è una cosa che puoi fare tutti i giorni”.


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