Gufi venduti come oggetti, trafficanti senza ritegno: un'inchiesta scomoda.
Il commercio illegale di gufi ed altri animali selvatici riguarda ogni continente ed è divenuto un tema di grande attualità, essendo collegato alla diffusione del coronavirus che ha sconvolto le vite di milioni di persone e sta creando profondi danni all’economia mondiale.
L'inchiesta inizia proprio da un mercatino della città cinese di Wuhan, dove si pensa sia avvenuto lo spillover ovvero il salto di specie alla base della pandemia di COVID-19, per poi raggiungere il Giappone, la Thailandia, l’India, l’Africa e persino il Sud America.

Per spiegare l’origine del mercato della fauna selvatica e le basi culturali di ogni civiltà che ne hanno influenzato la nascita e la diffusione, la ricerca è divenuta anche storica, un tuffo nel passato glorioso dell’umanità: dagli Egizi ai Greci, dai Romani fino ai tempi medievali, per scoprire che anche ai giorni nostri il desiderio di possesso di un animale selvatico non è affatto sopito.
Sebbene non sorretta da credenze religiose o usanze millenarie, questa brama si rivela anche nell'uomo occidentale: l’innocente maghetto Harry Potter trasforma il gufo in animale da compagnia e ne fomenta il traffico illegale nel cosiddetto mondo “civilizzato”.
Le moderne tecnologie di comunicazione, come internet, rappresentano un nuovo mezzo per perpetrare il mercato illegale e aumentare il rischio di estinzione per tantissime specie diverse.
Il commercio di prodotti di origine animale (avorio, bile, squame, ecc.) e degli animali stessi genera un giro di affari criminosi paragonabile a quello della droga, oltre al rischio legato alle zoonosi e alla perdita di biodiversità.

Perché si parla proprio di gufi?
Perché questi rapaci vivono le problematiche del mercato nero con una molteplicità di aspetti che li mettono ai primi posti nella classifica delle barbarie. Ad esempio, i rinoceronti vengo uccisi per estrarne unicamente il corno, mentre i gufi hanno molteplici utilizzi che si sono addirittura incrementati nel corso degli ultimi due decenni. Tutto ciò accade a causa di una serie di implicazioni che partono dalle medicine cinesi e orientali, dal traffico di feticci per riti voodoo in Africa, passando per il collezionismo del mondo occidentale fino ad arrivare ad Harry Potter.
Non solo le zoonosi sono un fenomeno drammatico, ma altrettanto drammatiche sono le persecuzioni generate da assurde convinzioni che portano, ad esempio, alcune popolazioni dell’India ad usare le uova di gufo come oggetto di valore nel gioco d’azzardo, le uova usate in Africa come regalo propiziatore di fertilità nelle coppie appena sposate, gufi uccisi, essiccati e trasformati in maschere e copricapi nel Carnevale di Oruro in Bolivia o l’assurdo sacrificio di gufi e civette nel Festival delle luci, a Diwali in India.
Si parla di questo fenomeno drammatico nel nuovo libro "Il volo rapito" scritto da Marco Mastrorilli assieme a Raffaella Maniero, pubblicato da Noctua Book.
Le indagini affrontate nel libro libro ci porteranno a scoprire l’entità globale del traffico illegale degli animali e, nel contempo, nel cuore dei mercatini cinesi dove si è verificato lo spillover, ovvero il salto di specie del coronavirus da un animale selvatico all’uomo, come era già capitato con altri virus responsabili di Sars e Aviaria.

IL VOLO RAPITO scritto da Marco Mastrorilli assieme a Raffaella Maniero, con la splendida copertina di Valentina Pierella e le meravigliose illustrazioni di Ginevra Colonna.
Una preziosa ricerca che svela le scomode verità dei mercatini asiatici e non solo, da cui si è sviluppata la pandemia di COVID-19. Il libro è patrocinato dal Global Owl Project, la più grande ed importante istituzione mondiale dedicata ai rapaci notturni, e dal Gruppo Italiano Civette, l’associazione per la tutela e la salvaguardia dei rapaci notturni in Italia.
Il libro sarà disponibile da maggio 2020.
Lo potete acquistare in prevendita a prezzo di lancio su www.noctuabook.com/il-volo-rapito
In formato eBook già disponibile su Kindle Store di Amazon
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