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I poli si sciolgono e le città saranno sommerse: Giacarta una nuova Atlantide?

Da quando sono nato ho assistito alla vorticosa ascesa del concetto di ecologia e di una serie di problematiche ambientali che si portavano sull’etichetta una scadenza a termine, come fossero un vasetto di Yogurt.

Il drammatico grido di emergenza del buco dell’Ozono (che sembra al momento rientrato), il mare che nel 2050 avrà più plastica che pesci e gli oceani che si innalzeranno facendo scomparire città come Venezia o Miami sono alcuni esempi di scenari quasi apocalittici che si profilano sull’orizzonte dell’Umanità.

Ma davanti a questi ultimatum si è sempre percepita la sensazione di un ultima curva, nella quale l’umanità possa compiere il recupero finale salvaterra!

Qualcosa stavolta cambiato ed oggi in una calda domenica di agosto ne ho avuto l’ennesima riprova.

Giacarta sarà una delle prime metropoli ad essere sommerse, nel 2050 non ci sarà più!


Sfogliando il Corriere della sera la mia attenzione cade su un articolo a pagina 11 di Paolo Solom dal titolo: Il muro dell’Oceano non salva Giacarta, la capitale sprofonderà.

Una lettura piena di inquietanti segnali di un clima che sta devastando ecosistemi e la geografia di una terra che non sarà più la stessa.

Il mio ultimo libro è dedicato allo scioglimento dei ghiacci e persino la grande mostra sull’Artico presentata al Festival dei gufi (maggio 2019) ha presentato lo status di un pianeta che mostra una preoccupante febbre che sta portando allo scioglimento dei ghiacci eterni e al relativo innalzamento dei mari.

Ecco perché Solom nel suo articolo annuncia la drammatica situazione che sta investendo Giacarta, la capitale dell’Indonesia sta sprofondando e sarà sommersa dall’Oceano.

Un terreno che sprofonda e regredisce rispetto al livello del mare di 10-15 cm ogni anno, in alcune annate persino 20 cm. Un'escalation al quale il governo indonesiano ha cercato dapprima di porre rimedio costruendo (un pò come con il Mose veneziano) una struttura da 35 miliardi di dollari.

Un muro immenso di decine di km che dovrebbe frenare questo inarrestabile processo, ma dopo averne iniziato la costruzione nel 2014 (con una prevista nel 2025) si sta rendendo conto che tale muro, oltre ad alterare gli equilibri della regione non sarà sufficiente e si sta pensando di spostare Giacarta.

Avete capito bene spostare la capitale indonesiana con oltre 10 milioni di abitanti.

Si intende ricostruirla in un altro luogo già designato ma è una impresa titanica per un cambiamento che ormai alle porte. Le analisi tecniche predicono che nel 2050 l’attuale Giacarta non esisterà più!

Sarà sommersa rievocando una nuova Atlantide.


Giacarta sta sprofondando!


Ricordo quando giocavo a Risiko da bambino che certe località erano piccole regioni disegnate e da conquistare con piccoli carri armati colorati di plastica ma oggi l’emergenza ambientale sta ponendo nuovi limiti e nuovi ultimatum! Le acque oceaniche presto conquisteranno sommergendo molte regioni.

Per comprendere meglio i riflessi dello scioglimento dei poli vi consiglio la lettura del libro La Grande cecità di Amitav Ghosh, un vero capolavoro in cui il celebre scrittore indiano racconta la visione di questo epocale cambiamento climatico con gli occhi orientali, visti dall’Asia che diverrà presto il fulcro mondiale dell’economia (se già non lo è) e persino dei problemi di approvvigionamento idrico e alimentare per colazioni di miliardi di persone.

In questo suo libro, Ghosh ci spiega che in Bangladesh alcune isole sono già state sommerse e le popolazioni, per ora di decine di migliaia di persone, sono state costrette a migrare. Ma le previsioni riguardano milioni di persone che presto saranno costrette ad abbandonare le loro case o perché sommerse o per una desertificazione che renderà inabitabile una vasta parte della regione indiana. Mumbai anch’essa ha il destino segnato ed essendo la città natale di Ghosh nel libro La Grande cecità ne parla diffusamente, con un senso di impotenza che deve far riflettere.

Una situazione quasi apocalittica per milioni di persone potrebbe trasformare in pochi anni intere regioni asiatiche.



Non meglio se la passano alcune città occidentali: Venezia e Miami hanno il destino segnato purtroppo quello che non conosciamo sono i tempi di questi innalzamenti marini.

A Miami il sindaco ha recentemente tagliato il nastro per la presentazione di nuove strade e marciapiedi rialzati, una panacea ahimè effimera e solo temporanea.

Perché ho scritto questo articolo?

Non per spaventarvi o per evocare apocalittici scenari, ma perché i miei approfondimenti su tematiche come la plastica nei mari, lo scioglimento dei ghiacci e il riscaldamento globale mi stanno aiutando a capire che non c’è più tempo ed importante divulgare queste notizie. Ognuno di noi deve farsi portavoce di questi scenari che verranno per cercare di frenare o invertire alcune tendenze.

Lo scioglimento dell’Artico sta avvenendo ad una velocità molto più elevata di quanto gli scienziati avevano previsto questo significa che anche gli Oceani saranno presto minacciosi per molte metropoli e per le popolazioni che vivono sul mare.

Ne parlo anche nel mio libro Sos Gufo delle nevi, che potrebbe essere una buona lettura per cominciare a capire cosa sta accadendo.


Sos Gufo delle nevi compralo qui


Anzi se qualcuno è interessato può anche richiede la mostra SOS Gufo delle nevi, una mostra spettacolare che spiega come l’artico si sta sciogliendo e il Gufo delle nevi è stato scelto come simbolo di questo drammatico e inarrestabile disgelo. 

Una mostra che saremo lieti di presentare laddove ci sarà richiesta (per info sulla mostra scrivere a info@noctua.it)

Prendiamo coscienza che quello che accade su questo Pianeta è figlio di alcune sciagurate scelte e dei comportamenti quotidiani di tutti noi.

Su alcune scelte noi possiamo ancora fare qualcosa, partiamo da questo.

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